Cartavelina

di Gaetano Coccia e Davide Ferrari   
con Gaetano Coccia                                            regia: Davide Ferrari 
con un brano originale di: Claudio Sanfilippo  
locandina: Gaetano Coccia  
foto di scena: Cesare Abbate
video trailer: Davide Ferrari  


«È così leggero che sembra volare. Tocca la palla come la toccano gli Dei. La sua non è una finta! È un accenno, una sfumatura, un tocco d’artista.». Vittorio Pozzo

Matthias Sindelar, uno tra i più dotati centravanti di tutti i tempi, venne soprannominato “Cartavelina” dai suoi tifosi perché era talmente magro da risultare quasi trasparente. Hugo Meisl, commissario tecnico della nazionale austriaca, il “Wunderteam”, la squadra delle meraviglie, lo soprannominò il “Mozart del calcio”. Nel 1938 la sua vita e quella di milioni di persone venne travolta dall’ Anschluss, l’annessione forzata dell’Austria con la Germania di Hitler. Per celebrare questa unione i gerarchi nazisti organizzarono un’amichevole al Prater di Vienna che sarebbe dovuta finire 0-0. Sindelar disobbedì: segnò il primo gol cui seguì quello del compagno Karl Sesta. A fine partita, solo gli autori delle reti si rifiutarono di eseguire il saluto nazista. Pochi mesi dopo, Sindelar e la sua compagna vennero trovati morti nella loro abitazione in circostanze mai del tutto chiarite.

Questo spettacolo non parla solo di calcio ma degli imprevedibili intrecci tra il microcosmo di vite personali e il macrocosmo di eventi universali. Racconta la parabola calcistica e umana di un campione che ha infranto il dogma che il calcio è un mondo che basta a se stesso, che chi ci si dedica deve dimenticarsi di quello che succede attorno a lui, rievoca i sogni e i dubbi di un uomo deciso a portare avanti valori assoluti compiendo delle scelte a volte compromettenti. È un corpo a corpo con la passione e la gioia, col dolore e la tragedia di vite spezzate e sogni infranti. E ci dice di noi, leggeri e fragili come la memoria. Come cartavelina.



Dicono di «Cartavelina»

Sindelar, l’uomo che sfidò il nazismo

Coccia e Ferrari portano in scena la storia del centravanti austriaco che pagò con la vita la scelta di non accettare le imposizioni hitleriane

— Giuseppe Granieri / Tuttosport

Indietro
Indietro

La direttissima Napoli-Milano

Avanti
Avanti

La tempesta